di
Francesco Zanotti
E’ vero che l’Europa sta, sia pure a macchia di
leopardo e “spontaneamente”, riscoprendo il valore della solidarietà. Ma non sa
affrontare il problema dei profughi alla radice. Non è in grado di aiutare le Nazioni
da cui vengono i migranti e generare propri progetti di sviluppo alti e forti. Non
ci si convince che è essenziale aiutare le Nazioni Medio-orientali ed Africane
a costruire loro progetti di sviluppo alti e forti.
Le si lasciano vivacchiare tra tirannie e sotto sviluppo.
E, poi, ci si meraviglia se si generano i cattivi. Ma è la meraviglia dell’ignorante:
in un ambiente tirannico e sottosviluppato la reazione all’ingiustizia non può
che essere crudele ed estrema.
Noi aspettiamo che tirannie e sottosviluppo arrivino
a generare reazioni a crudeltà crescenti. Solo quando queste crudeltà diventano
mediaticamente insopportabili, allora, pensiamo di intervenire. E a quel punto
(quello a cui siamo arrivati) forse non esiste altra via possibile che quella
di sparare. Ma non è una soluzione al problema dello sviluppo perché, poi, ci
sentiamo costretti ad iniziare a fare una guerra “civile”. Cominciamo con l’illuderci
che i raid aerei siano poco crudeli e risolutivi. Ma non è vero né l’una né l’altra
cosa. Allora siamo costretti (sorprendendoci che sia necessario e non fosse mai
accaduto) ad avviare una escalation di violenza che certamente diventa crudele,
ma non certo definitiva, come mille esempi dimostrano.
E pensare che sarebbe nostro precipuo interesse
aiutare Popoli nuovi a costruire quel nuovo sviluppo di cui noi per primi
abbiamo bisogno. Ma tra Premier battutisti ed oppositori primitivi questo
interesse non può certo essere perseguito. Non ci rimane che piangere … Pardon:
sparare. Chiudendo gli occhi sulle conseguenze.
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