di
Francesco Zanotti
Stamattina sul Sole 24 Ore è apparso il testo di
un Intervento di Giorgio Squinzi ad un convegno.
La sua è un’opinione statico-museale sulla “Cultura”.
Squinzi di pone due domande:
La prima:
come il sistema culturale può far conoscere il patrimonio industriale italiano?
La seconda:
come il sistema industriale può contribuire a fare conoscere il patrimonio
culturale italiano.
Con tutto il rispetto, come a dire: due vecchie glorie
si sostengano a vicenda.
Glorie importanti (certo più importate il
patrimonio culturale che quello industriale), ma devono servire come nutrimento
per nuove generazioni di prodotti culturali e industriali. Non devono finire
imbalsamate soltanto in commemorazioni e glorificazioni.
Invece della parola “Cultura”, vorrei usare la
parola “Conoscenza”, più “tecnica”.
Oggi abbiamo bisogno di costruire una conoscenza
radicalmente nuova perché quella che abbiamo è sostanzialmente rimasta al
Rinascimento. E ogni “generazione” di conoscenze può generare uno ed un solo
Rinascimento. Quella conoscenza ha generato un Rinascimento, ma non ne può
generare un altro. Se insistiamo ad usare solo quella conoscenza costruiremo
conservazione non nuova arte. Esistono mille stimoli per creare una nuova
conoscenza umana basta non ficcare la testa sotto la sabbia, ma studiare. E
bisogna, anche, abbandonare la specializzazione parossistica in cui è finita la
nostra conoscenza. Ricordando proprio la grande lezione del Rinascimento, dove
la conoscenza non aveva staccati disciplinari: dal genio totale di Leonardo al
fatto che i progressi in un campo della conoscenza nascevano spesso in un
altro. Un solo esempio: la nascita della geometria proiettiva non è stata opera
dei matematici, ma degli artisti rinascimentali.
Come abbiamo bisogno di costruire una nuova
cultura, così abbiamo bisogno di costruire manufatti e processi industriali
radicalmente nuovi. Certo continuando a sfruttare la nostra incredibile
manualità rinascimentale, ma non per conservare il passato. E questo sarà possibile
solo usando la nuova conoscenza che dobbiamo velocissimamente sviluppare.
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