sabato 7 febbraio 2015

Il Papa contro la competitività

di
Francesco Zanotti


Riporto dal discorso di Papa Francesco ieri alle donne ed agli uomini dell’Expo:

A voi desidero ripetere quanto ho scritto in Evangelii gaudium: “No, a un’economia dell’esclusione e della inequità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa” (ibid., 53). Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole.

I lettori dei nostri blog sanno che noi, da anni, sosteniamo che la ricerca della competitività è fallimentare non solo per le ragioni alte e forti sostenute dal Papa, ma anche per motivi tecnici.
La battaglia della competitività non ha vincitori. Spegne le persone e l’economia in una lotta per il prezzo di prodotti che perdono di senso, costruiti da imprese che finiscono per perdere la loro capacità di generare cassa.
Non si dica che il Papa fa discorsi ideali, e le imprese sono costrette a combattere con la cruda realtà. La cruda realtà è che, alla fine, la ricerca della competitività distrugge la capacità di generare cassa delle imprese. Anche il più egoista degli imprenditori la dovrebbe piantare con la ricerca della competitività perché è la via migliore per fare fallire la sua impresa.
Non dico di più in questo post perché i lettori possono trovare un pensiero più completo.
Cito soltanto due post del passato, presi tra i molti che cercano di convincere della stupidità della ricerca della competitività:
Mi piacerebbe davvero conoscere l’opinione di governanti ed economisti che ripetono come un mantra tragico la parola competitività senza esattamente sapere cosa significa.
Cari lettori, aiutatemi a liberare le imprese (e le persone e la società) dalla battaglia della competitività.



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