lunedì 16 febbraio 2015

Articolo vergognoso

di
Francesco Zanotti

Oggi sul Corriere, Galli della Loggia firma un articolo vergognoso. Anche per le tesi che sostiene, ma soprattutto per la povertà di pensiero che lo porta a queste tesi. Soprattutto povertà di pensiero sistemico.
La sua tesi è che solo con la guerra che si fa la storia. E cita Hegel secondo il quale (la citazione è dall’articolo di Galli della Loggia) le vera storia è come un banco di macelleria nel momento che gli uomini sono sempre quelli del peccato originale. Gli europei non vogliono fare la guerra, quindi sono destinati a rimanere fuori dalla storia.
A corollario sostiene che non si possono giudicare i fatti storici in base al numero dei morti e che anche le due disastrose guerre del Novecento hanno prodotto risultati positivi.
Che dire? Cominciamo dai “risultati positivi”. Ma non gli viene in mente che con altre vie si sarebbero potuti raggiungere risultati ancora più positivi senza ammazzare nessuno? Possibile che uno storico sia così superficiale nella ricerca di rapporti causa effetto?
Ma continuiamo: possibile che con tutti i risultati delle scienze cognitive siamo rimasti ancora all’ Homo homini lupus?
Le guerre nascono dalla incapacità di costruire uno sviluppo tra diversi popoli. E questa incapacità è frutto di povertà cognitiva che costruisce pensieri ideologici. Ecco la povertà del pensiero sistemico. Povertà estrema perché le due affermazioni precedenti non sono figlie del pensiero nascosto di una qualche élite. Ma sono risultati noti.
Il problema del nostro tempo è che le classi dirigenti possiedono un pensiero troppo povero per comprendere e costruire uno sviluppo etico ed estetico in una società complessa.
Le future guerre saranno figlie di povertà di pensiero. E ricadranno nella responsabilità di chi questa povertà di pensiero ha spacciato come cultura.
Poi ci possiamo mettere l’indignazione umana. Sì, gli eventi storici si giudicano in base ai morti che generano. Ed occorre mettere una barriera di civiltà: nessun evento storico che genera morti è positivo. Siamo noi che costruiamo il futuro. Se sappiamo solo costruirlo con le armi, allora meritiamo il disprezzo delle future generazioni.


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