di
Francesco Zanotti
Va bene la satira, anche la più pungente e nei confronti di chiunque. Va bene, anzi è doverosa, la denuncia, anche la più profonda. Va bene la protesta che nasce dalla riflessione sui guai denunciati. Ma occorre dire alto e forte che non bastano.
Dobbiamo arrivare alla proposta.
E proprio sulla proposta casca l’asino.
Oggi sul Corriere vi è la foto del gruppo di Capi
di Stato e di Governo, più altre autorità, che hanno sfilato a Parigi.
A parte il fatto che molti di loro sono “titolari”,
come fa notare proprio il Corriere di politiche non proprio integerrime, se si
giudica la prima fila di quella manifestazione dalla capacità di proposta, il
giudizio è sconfortante. Sono sfilate persone che meritano la satira più
feroce. Che dovrebbero essere seppellite da una risata, come termina l’ultimo
libro di Toni Negri: Il Comune. Che meritano la denuncia più radicale, che
dovrebbero sentire sulle loro spalle la protesta più vivace. Satira, denuncia e
protesta proprio per la loro incapacità progettuale.
Ma forse c’è anche di peggio della incapacità di
proposta. Sono persone che non sono neanche in grado di fare satira, denuncia e
protesta.
A Parigi è sfilata la prosopopea del nulla.
Se volete rincarare la dose e misurare la
pericolosità del nulla (e ascoltare una piccola proposta), il Presidente israeliano
e palestinese stavano due passi di distanza e, come dice il Corriere, non si
sono neanche guardati in faccia. Due uomini alti e forti si sarebbero dati la
mano e il più audace avrebbe invitato l’altro in trattoria per riconoscersi
figli di Abramo davanti ad un cibo per tutti e due accettabile. Magari avrebbero
pensato di invitare anche il cardinale di Parigi in quella trattoria. E il
motivo dell’invito sarebbe stato: anche tu ti riconosci figlio di Abramo. E i
fratelli ogni tanto si devono incontrare alla stessa tavola.
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