di
Francesco Zanotti
E’ un richiamo a
superare l’apatia.
Ma, poi, non si dice
come.
Noi, che stiamo
organizzando l’evento del 10 ottobre, abbiamo una proposta sul come fare che
rende ancora più evidente la vigliaccheria e l’egoismo che sta dietro l’apatia.
Oppure la gigionesca comunicazione velleitaria.
La proposta nasce da
una analisi: la situazione attuale è frutto di una perdita di senso della società
industriale, in tute le sue dimensioni. Quindi, la sfida non di “aggiustamento”
(la competitività in economia, le riforme per quanto riguarda la dimensione
istituzionale … e poco altro perché non si parla neanche delle altre
dimensioni in cui si articola una società). La sfida è di progetto: occorre
immaginare una nuova società.
Per farlo occorre
sostituire la infrastruttura cognitiva della società industriale con una nuova
infrastruttura. Usando questa nuova infrastruttura cognitiva si potrà iniziare
un cammino che potrà essere contemporaneamente di progetto e di realizzazione.
Semplice, veloce ad
investimento bassissimo. Ognuno potrà dare il suo contributo cercando di acquisire
nuove risorse cognitive in brevissimo tempo. Se a settembre tutti si ritroveranno
con le stesse risorse cognitive di oggi (se non ci saremo auto rivoluzionati) avremo
dato un grande contributo al partito così vituperato (giustamente) da De Rita
del “ce ne faremo una ragione”. Di qualunque cosa accada cercheremo di farcene
una ragione, adattandoci. Con ignavia.
Appena smettete di
leggere, andate a calcolare quanti morti e quante sofferenze generiamo ogni
giorno nel mondo con la nostra insensata voglia di cercare di conservare un
modello sociale che pur è stato grande, ma che ora sta distruggendo Esseri umani
e Natura.
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