di
Francesco Zanotti
Oggi Mario Platero sul Sole sostiene una cosa sulla quale, apparentemente, non si può che concordare: “La spinta alla innovazione farà tornare la crescita”.
Ma, se si legge attentamente il suo scritto, si
scopre che intende solo innovazione tecnologica.
Io credo che sia necessaria, invece, una
innovazione sulle idee di fondo sulla Natura e sull’Uomo. Una innovazione della
nostra visione del mondo.
Siamo ancora legati ad una visione “meccanica” (rotelle
e ingranaggi) del mondo .
Quella che fa da fondamento alla società
industriale, che ha come archetipo la fisica classica e che ha come domanda
chiave “perché?”.
Questa visione del mondo ci ha permesso di
costruire splendide macchine, ma quando l’abbiamo usata per cercare di
comprendere l’Uomo e la Natura, ci ha portati fuori strada. Oggi siamo sul
ciglio della strada del progresso, appena fuori da quel borgo che è la società
industriale, che si sta decomponendo, ma che non riusciamo ad abbandonare perché
stiamo ancora a guardare indietro.
Per ripartire verso un nuovo futuro ci serve una
nuova visione della Natura e dell’Uomo che io penso sia ancora nascosta nel
pensiero quantistico. La vera innovazione sarà quella di far emergere questa
nuova visione del mondo che ci permetterà di costruire una nuova economia ed
una nuova società.
Provo a lanciare una piccola proposta: chi
volesse fare due chiacchiere su pensiero quantistico, economia e società, ci
vediamo il 28 Luglio prossimo … Scrivetemi per dettagli.
Ah … Egregio dott. Platero, io mi informerei
un po’ meglio su computer quantistici e calcolo parallelo. Non facciamo
intendere che il calcolo parallelo sarà realizzato solo da computer
quantistici. Altrimenti rischiamo che tutti si aspettino che il prossimo
telefonino Apple sia quantistico. E, così, non sarà.
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