venerdì 16 maggio 2014

Aspettando il 28 maggio … Non c’entrano nulla le riforme istituzionali! Provate a immaginare un poeta per capire …

di
Francesco Zanotti


Ennesima delusione: il PIL non cresce. Il perché è semplice: non si fanno le cose che servono a farlo aumentare in qualità e quantità. E le riforme non sono le cose che servono,
Per convincervi di questa affermazione … Immaginate un poeta, innanzitutto.
Un poeta abituato a far volare il suo sguardo sulla sua valle e a parlare e scrivere la lingua dei suoi padri.
Immaginate che i suoi occhi piano piano si appannino, che la Natura piano piano si trasformi e la sua valle si popoli di persone che parlano un‘altra lingua e che vengono da lontano.
Egli cercherà di continuare a poetare, ma si accorgerà che le poesie che scrive nella sua lingua non hanno significato per la nuove gente.
Prova allora a imparare la nuova lingua, ma viene da troppo da lontano, nello spazio e nel tempo: da solo non ci riesce! Riesce a capire qualche parola, ad usarne ancora meno. Prova a poetare, ma gli mancano le parole. E gli manca anche lo sguardo che non riesce più a volare sulla nuova valle. Non ne  riconosce anche il profumo. E, poi, non conosce i nomi delle persone …
Allora le sue poesie nella nuova lingua, per la nuova gente sono solo piccole cacofonie che non descrivono nulla della nuova valle.
I nuovi abitanti sono buoni e generosi, capiscono il dramma del poeta. E decidono di aiutarlo. E gli costruiscono una nuova casa. Ad esempio, con un grande terrazzo che gli permette di dominare la nuova valle. E gli danno carta e penna nuove. Ma il nostro poeta continua a non percepire e non esprimere.
Allora pensano che sono la casa, il terrazzo, le penne e la carta che non funzionano. Aspetta, gli dicono. Adesso ti diamo tutto nuovo. Ecco proprio adesso no perché fanno una fatica disperata a mettersi d’accordo su quale casa. Ma alla fine ci riescono. E gli ristrutturano la vecchia casa, gli danno una penna nuova. E gli dicono: ecco, ora puoi poetare …
Egli era stato in attesa della nuova casa con grande speranza. Aveva anche mandato lettere di sollecito, fino a fare una dimostrazione (solitaria con un unico cartello in mano. Con scritto: aiutatemi a poetare). Quando la casa è ristrutturata, però, egli si accorge che tutto questo non lo aiuta a poetare. Anzi, la situazione peggiora perché ora alla sua frustrazione aggiunge il peso di una speranza delusa.
Pensando al nostro Paese … la strategia delle riforme è come la strategia del ristrutturare la casa. Non aiuterà nessun poeta senza sguardo e senza linguaggio a tornare a poetare.
Così gli imprenditori e i grandi manager. Oggi si trovano con lo sguardo appannato in un nuovo mondo di cui non conoscono la lingua. E il loro progettare strategico (il loro poetare) produce progetti d’impresa banali.
Allora, quali che siano le riforme istituzionali che si cercherà di attuare, questi imprenditori e manager sempre senza sguardo e senza lingua rimangono.
E la gente che attende nuove poesie che descrivano, facciano vivere in un nuovo mondo, rimane delusa e li abbandona. Il 28 racconteremo come i Business Plan (cioè i Progetti di futuro, le poesie del futuro) delle maggiori imprese italiane siano solo elegante burocrazia, espressa in una lingua incomprensibile.
Per superare la crisi occorre liberare la mente e il cuore di manager e imprenditori e dare loro una nuova lingua.
Occorre dare loro nuove risorse cognitive. Quali? Ne abbiamo già parlato, ne parleremo.


Nessun commento:

Posta un commento