venerdì 28 marzo 2014

Acea, la forma mentis del conflitto

di
Francesco Zanotti



Leggo sul Sole 24 Ore di oggi la vicenda dell’Acea. E il titolo è: “Acea, Marino sceglie la via del Tribunale”.
Ovviamente, il Sole parla di sconcerto tra gli azionisti tra i quali vi sono investitori istituzionali internazionali della portata di BlackRock.
Ma non poteva che finire così. E’ ovvio che anche il Sindaco avrà la sua parte di ragione, che forse qualcosa dovrà cambiare. Ma il punto non sta qui.
Il punto sta nel fatto che il Sindaco Marino non poteva che passare dal tribunale. E’ il frutto inevitabile della forma mentis del conflitto. Occorrerebbe non votare governanti che hanno questa forma mentis, indipendentemente dalla parte politica di appartenenza.
Peccato che la competizione elettorale premia proprio, perché sono più visibili, coloro che hanno la forma mentis e, quindi, attuano la prassi del conflitto. Per loro è quasi impossibile non “leticare”. Glielo si legge negli occhi: il ”leticare” è come una droga.
Poi pagano i cittadini i costi del conflitto. E lo sconquasso che genera in ogni organizzazione una battaglia di potere.


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