di
Francesco Zanotti
il problema è molto semplice: se si pone
l’attenzione sulle “cose”, allora non si possono che verificare liti e
imbrogli. Infatti, le “cose”, cioè la materia, o è dell’uno o è dell’altro. Se
una cosa viene aggiudicato a me non viene aggiudicato a te. Se si pensa solo
alle cose allora la battaglia per aggiudicarsele è furibonda. Ci partecipano
tutti, dai diretti interessati ai politici che vogliono che vincano gli amici.
In questa gigantesca lite, vuoi che non ci scappi anche qualche pastetta?
Ed allora? Allora l’Expo avrebbe dovuto essere un Evento di conoscenze e non di muri.
Sarebbe stato necessario che chi l’ha pensato e gestito avesse come primo
compito quello di costruire una proposta su come nutrire il Pianeta. La
strategia di comunicazione sarebbe dovuta essere soppiantata da un progetto di
creazione sociale di questa proposta. Detto più semplicemente: non andare in
giro a vendere spazi come qualunque altra fiera. Ma coinvolgere i paesi di
tutto il mondo nel progettare una proposta su come nutrire il Pianeta. Se il
coinvolgimento è alto e forte, se tutti percepiscono che Milano ha
l’autorevolezza culturale e la passione profetica per sintetizzare tutte le
diversità del mondo in una proposta unica, allora poi sarebbero venuti tutti a
Milano. E non solo per una fiera, ma come luogo, tra gente di speranza e
profezia. Milano Caput Mundi.
Poi qualche tecnico avrebbe pensato ai muri. E i
politici avrebbero lasciato fare perché tutti concentrati sulla conoscenza e
non sulle cose.
Noi stiamo dicendo queste cose da almeno quattro
anni (un documento che riassume i post sul nostro blog sul tema), abbiamo avanzato
una proposta che abbiamo definito Expo della Conoscenza, l’abbiamo fatta
conoscere praticamente a tutti coloro che si sono occupati dell’Expo, te ne ho
scritto più volte … Una risposta l’abbiamo avuta: vieni a presentare la tua idea
ai Tavoli dell’Expo in trenta secondi. Del tipo: mi interessa che le proposte
siano tante. Più ce ne son meglio è. Se poi occorre stiparle in pochi minuti non
è rilevante. Tanto tutti si ricorderanno il numero presentato. Più proposte
presentiamo più ci saremo fatti alleati … teniamo tutti famiglia.
E così ragionando poi si perde di vista che
tutta l’Italia è la nostra famiglia.
Sperando in una qualche reazione, un caro saluto
Francesco
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