venerdì 21 marzo 2014

Expo 2015: appalti e arresti. Lettera aperta a Giangiacomo Schiavi

di
Francesco Zanotti


Caro Giangiacomo,
il problema è molto semplice: se si pone l’attenzione sulle “cose”, allora non si possono che verificare liti e imbrogli. Infatti, le “cose”, cioè la materia, o è dell’uno o è dell’altro. Se una cosa viene aggiudicato a me non viene aggiudicato a te. Se si pensa solo alle cose allora la battaglia per aggiudicarsele è furibonda. Ci partecipano tutti, dai diretti interessati ai politici che vogliono che vincano gli amici. In questa gigantesca lite, vuoi che non ci scappi anche qualche pastetta?
Ed allora? Allora l’Expo avrebbe dovuto essere un Evento di conoscenze e non di muri. Sarebbe stato necessario che chi l’ha pensato e gestito avesse come primo compito quello di costruire una proposta su come nutrire il Pianeta. La strategia di comunicazione sarebbe dovuta essere soppiantata da un progetto di creazione sociale di questa proposta. Detto più semplicemente: non andare in giro a vendere spazi come qualunque altra fiera. Ma coinvolgere i paesi di tutto il mondo nel progettare una proposta su come nutrire il Pianeta. Se il coinvolgimento è alto e forte, se tutti percepiscono che Milano ha l’autorevolezza culturale e la passione profetica per sintetizzare tutte le diversità del mondo in una proposta unica, allora poi sarebbero venuti tutti a Milano. E non solo per una fiera, ma come luogo, tra gente di speranza e profezia. Milano Caput Mundi.
Poi qualche tecnico avrebbe pensato ai muri. E i politici avrebbero lasciato fare perché tutti concentrati sulla conoscenza e non sulle cose.
Noi stiamo dicendo queste cose da almeno quattro anni (un documento che riassume i post sul nostro blog sul tema), abbiamo avanzato una proposta che abbiamo definito Expo della Conoscenza, l’abbiamo fatta conoscere praticamente a tutti coloro che si sono occupati dell’Expo, te ne ho scritto più volte … Una risposta l’abbiamo avuta: vieni a presentare la tua idea ai Tavoli dell’Expo in trenta secondi. Del tipo: mi interessa che le proposte siano tante. Più ce ne son meglio è. Se poi occorre stiparle in pochi minuti non è rilevante. Tanto tutti si ricorderanno il numero presentato. Più proposte presentiamo più ci saremo fatti alleati … teniamo tutti famiglia.
E così ragionando poi si perde di vista che tutta l’Italia è la nostra famiglia.
Sperando in una qualche reazione, un caro saluto
Francesco



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