di
Francesco Zanotti
Peter Praet (Capo Economista BCE) ha sostenuto sulla stampa di ieri che sì, abbiamo messo in ordine i conti aumentando le tasse. Avremmo dovuto farlo tagliando le spese.
Stupidaggine. Innanzitutto tagliare le spese di qualcuno
significa tagliare i ricavi di qualcun altro. E lo sanno bene i nostri
commercianti. Ma poi, osannare i tagli impedisce di trovare la via regia allo
sviluppo (almeno nella nostra società): far in modo che le imprese guadagnino (ho
usato questo termine intuitivo. Se ne volete usare uno più tecnico parlate di “cassa”)
di più. Se le imprese guadagnano di più … beh è banale dirlo: aumenta il
gettito fiscale senza aumentare la percentuale di guadagno che va allo Stato. E’
meglio il 30% su un miliardo di utile o il 100% su zero utile? Si possono
aumentare gli stipendi, aumentano gli acquisti … Insomma: si innesca un circolo
virtuoso. Supponiamo che in Italia vi siano dieci imprese che guadagnino come
la Apple: avremmo risolto tutti i problemi.
Ma questa soluzione non la si vuol vedere. Credo che sia perché,
per percorrerla, occorrerebbe una nuova stagione di progettualità strategica
che rivoluzioni il nostro sistema economico. Ma questa progettualità ci Fa
paura: e così cerchiamo disperatamente (con tasse o tagli non fa differenza) di
far sopravvivere il nostro attuale sistema economico. Ovvio che non ci
riusciremo.
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