di
Francesco Zanotti
Quando gli attori di un sistema (politico, economico etc.) chiuso si
combattono tra di loro per conquistare le risorse desiderabili e finite, allora
perdono la relazione di senso con l’ambiente esterno. Meglio: considerano gli
eventi dell’ambiente esterno strumentali al conquistare la vittoria.
Il nostro sistema “istituzionale” ha “istituzionalizzato” la battaglia perché
si fonda sulle elezioni che sono battaglie per acquisire una specifica risorsa
desiderabile e finita: il voto
L’evento di questi giorni è la condanna a Berlusconi.
Si usa questo evento come occasione per acquisire vantaggi sull'avversario. In particolare, i due schieramenti si rimpallano la stessa accusa di “irresponsabilità”
che, ambedue, pensano possa impressionare gli elettori.
PDL dice che non è giusto buttar fuori Berlusconi dal Senato. Se
accadesse loro dovrebbero reagire facendo cadere il Governo. Quindi, se il PD
vota per la decadenza è irresponsabile perché farebbe cadrebbe il Governo. Il
PD sostiene che è giusto buttar fuori Berlusconi dal Senato ed è il PDL ad
essere irresponsabile se fa cadere il Governo.
Domanda: ma non sarebbe saggio aspettare le motivazioni della sentenza?
Ad ogni modo, i due partiti neanche una battaglia sanno
combattere. Infatti io credo che a PD e PDL converrebbe fare esattamente il contrario
di quello che fanno. A Berlusconi conviene essere buttato fuori dal Senato. E
se non fosse perché il sacrificio sarebbe immenso, gli converrebbe andare in
carcere. Sarebbe un martire e tutti i messaggi dal carcere sarebbero i messaggi
di un martire.
Al PD converrebbe che Berlusconi rimanesse in Senato per non farne un
martire e per lasciare che una condanna aggirata indebolisca la sua
autorevolezza.
Ma ancora una volta queste strategie sono inattuabili. Verrebbero viste
come una vittoria per l’avversario e non come una, appena appena, non banale strategia
comunicativa.
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