lunedì 25 marzo 2013

I profeti a metà: Jeremy Rifkin


di
Francesco Zanotti


Mi riferisco a Jeremy Rifkin ed alla sua Terza Rivoluzione Industriale. Il suo libro contiene una profezia a metà, monca. Che quindi non ha probabilità di realizzarsi. Purtroppo.
In cosa consiste la terza rivoluzione industriale è presto detto. Ruota intorno a poche parole: energie rinnovabili prodotte localmente, una rete mondiale che collega tutti i produttori locali, una nuova empatia con la Natura, una nuova empatia tra gli uomini favorita dalla rete.
Il perché si tratta di una rivoluzione monca lo si vede dalla storia del rapporto di collaborazione tra Rifkin e Zapatero che lo stesso Rifkin, alle pag. 163-166 del suo libro, racconta. Essa è partita con la “conversione” di Zapatero alla terza rivoluzione industriale e con l’impegno a realizzarla come via di sviluppo fondamentale della Spagna. Rifkin si è impegnato allo sfinimento per scrivere un Master Plan per arrivare a costruire in Spagna la sua terza rivoluzione industriale. Ed è finita (lo dice lo stesso Rifkin) con un nulla di fatto e poi con la crisi della Spagna.
Cosa insegna questa storia?
Le idee di Rifkin sono certamente importanti, ma il processo attraverso il quale vengono concepite e proposte è direttivo: qualche saggio costruisce un Master Plan e gli altri lo realizzano. Con tutte le buone intenzioni, ma si tratta di una logica direttiva. Se si vuole un altro segno della sua fede nella direttività, egli crede nel meccanismo delle lobby. Propone di sostituire le lobby della seconda rivoluzione industriale con lobby che propugnino la terza.
E in una società complessa le idee che nascono direttivamente (da pochi) sono troppo parziali per poter mobilitare.
Se i “saggi” (o le classi dirigenti) vogliono veramente fare una rivoluzione, non devono descrivere come pensano debba essere il mondo dopo la rivoluzione. Non devono fare Master Plan.
Piuttosto, devono diffondere nuovi “sistemi cognitivi”.

Il Rinascimento insegna: è nato dalla riscoperta della cultura classica.
E’ stato generato da personaggi (ad esempio, Marsilio Ficino) che hanno fornito, inconsapevolmente, alla vecchia società un nuovo schema cognitivo. E non avevano certo costruito un Master Plan del Rinascimento.
E’ dalle rivoluzioni cognitive che nascono opere d’arte.
Rifkin ha cercato di costruire consapevolmente un Rinascimento (la società frutto della terza rivoluzione industriale) senza uscire dallo schema cognitivo della società industriale. Una società che è strutturalmente direttiva.
Quale è lo schema cognitivo della società industriale? E’ la visione del mondo della fisica classica.

Se vogliamo costruire un Nuovo Rinascimento dobbiamo sostituire questo schema cognitivo. Da più di duecento anni questo schema (che ha intrinsecamente, pretese di completezza e verità) viene “contestato”. La fisica quantistica e la relatività generale (anche se molti pensano che sia classica) ne segnano il ridimensionamento (il suo utilizzo è adatto ai sistemi meccanici e non ai sistemi umani) e ne indicano la via di superamento.
La costruzione di una nuova società avverrà buttando nella società il pensiero quantistico. E poi un popolo di poeti, santi e navigatori farà il resto. Come ha già fatto.

Nessun commento:

Posta un commento