lunedì 8 ottobre 2012

Rivoluzioni, fallimenti e risorse di conoscenza

di
Francesco Zanotti

Nel suo libro "EVENTI X" John Casti scrive che una rivoluzione scoppia quando il divario di complessità tra la società e la sua classe dirigente diventa troppo ampio da risultare incolmabile.
Bene, la nostra classe dirigente sta cercando di semplificare il quadro politico e la società sta diventando più complessa. Poiché non se ne parla neanche di fermare la crescita di complessità della società, quando il divario che si sta creando (e che non può che crescere) diverrà incolmabile? Mille segni dicono che siamo vicini a quel giorno …
Provo ad andare un passo più in là di Jonh Casti. Parlo di complessità del sistema di conoscenze. Quando il sistema di conoscenze del top management di una impresa diventa troppo semplice per capire la complessità economica e sociale, l’impresa non può che fallire.
Il sistema delle conoscenze dei nostri top manager tende ad impoverirsi. E società e mercati tendono a diventare più complessi.
Due più due fa … fallimenti a catena.
Rivoluzioni e fallimenti ai quali è facilissimo porre rimedio: aumentando il patrimonio di conoscenze delle nostre classi dirigenti politiche ed economiche.


Stamattina ho letto sul Sole 24 Ore l’articolo di Adriana Cerretelli … Descrive un differenziale elevato di complessità tra la classe dirigente europea e la società che pretende di governare …
Riporto la sua conclusione: “In queste condizioni, basta davvero poco perché l’Europa finisca impiccata alle proprie contraddizioni interne”. Il linguaggio è diverso (e appare chiaro come il linguaggio sistemico permetta maggiore profondità di analisi), ma la sostanza è la stessa.

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