lunedì 4 giugno 2012

Festival dell’economia e Karl Popper

di
Francesco Zanotti



Che peccato che gli economisti non riflettano sulla loro scienza. Non facciano un po’di sana epistemologia...
Riporto una frase di Karl Popper di 47 anni fa… Ho sostituito alla parola “Psicologi”, la parola “Economisti” perché il discorso è lo stesso. Ho preso questa frase dal libro di Claudio Ronchi “L’Albero della conoscenza” Edizione Jaka Book pagina 72 . Ecco Sir Karl Popper.
Se il determinismo fisico non è che un sogno di onniscienza ad occhi aperti quello degli economisti non è mai stato più che un castello in aria: non era che il sogno utopistico di salire ad un livello di uguaglianza con la fisica, con i suoi metodi matematici e con le sue potenti applicazioni – e forse anche con lo scopo di raggiungere la superiorità delle altre scienze, plasmando uomini e società”.

Allora noi oggi ci facciamo schiavizzare da presunte leggi economiche che non hanno alcun fondamento “scientifico”…
Di più, l’ho già scritto, ma mi piace ripeterlo: ha ragione Susanna Camusso. Sostiene che se queste leggi dell’economia ci hanno ridotti in questa condizioni, allora dobbiamo cambiarle.
Ha ragione e si può precisare il suo pensiero: le leggi dell’economia non sono leggi “naturali”, ma sono costruite da noi. Il nostro compito futuro è quello di costruire nuove leggi ed una nuova economia per una nuova società.


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