giovedì 17 maggio 2012

La cura che genera il male e 50 Apple

di
Francesco Zanotti


Ieri, Monti: rigore e crescita insieme. Come? Rigore uguale a “conti in ordine”. Crescita uguale riforme. Tesi ineccepibile? No! Puerile, banale, un po’supponente ed un po’ incosciente.
Infatti, “conti in ordine” da che punto di vista? Non esiste un concetto univoco di conti in ordine. Oggi usiamo un modello di conti in ordine, ma potremmo - io credo dovremmo - usarne un altro. Oggi si dice che conti in ordine è quando lo Stato incassa più di quello che spende e con il surplus paga i debiti perché noi abbiamo un debito troppo alto rispetto al PIL. Concetto di “conti in ordine” ineccepibile? Come prima: no! Più di prima: non solo puerile banale ed il resto, ma anche auto distruttivo. Provate a immaginare un altro concetto di conti in ordine ...
Innanzitutto paragonate il debito al patrimonio. Se avete 50 Euro di debito ed un patrimonio liquido di più di 100 Euro + “preziosi, casa e palazzi”. Non è che siete in una situazione preoccupante se per qualche anno incassate 2 euro, ma ne spendete 2,05. Non potete andare avanti all’infinito, sarebbe meglio incassare di più di quello che si spende, ma non fasciamoci la testa. Soprattutto non è intelligente affamare i nostri figli per risparmiare quei cinque centesimi.
Non possiamo andare avanti all’infinito, ma abbiamo tutto il tempo di provare a guadagnare di più (invece di risparmiare), anche se questo vuole dire investire. Perché con tutto quel patrimonio qualche investimento intelligente ce lo possiamo permettere.
Allora ecco la soluzione: dobbiamo investire per fare sì che nascano 50 imprese che producono cassa come la Apple! Se ci riusciamo mettiamo immediatamente in ordine (e risultano in ordine da qualunque punto di vista, anche quello “strano” usato oggi) sia i conti pubblici che privati.
Ma far sì che nascano 50 aziende capaci di produrre cassa come la Apple è impossibile, mi si obietterà. Rispondo: questo è il nostro problema. Che non riusciamo più ad immaginare progetti di sviluppo alti e forti. E ce ne sarebbero tutte le opportunità perché il nostro mondo sta esplodendo di nuove esigenze e nuove conoscenze che richiedono di costruire un nuovo sistema produttivo, economico, finanziario, sociale etc.
Io credo che noi si debba cercare un Governo capace di far nascere in ogni dove nella società nuovi e grandi progetti di sviluppo. Non ragionieri del declino, ma appassionati stimolatori di voglia di un nuovo futuro, di cieli nuovi e di nuove terre.
E le riforme? Beh, avremmo anche le risorse per fare qualunque riforma volessimo fare. E non riforme al ribasso, verso sacrifici sempre più duri. Riforme per avere la scuola, lo Stato sociale, la ricerca più avanzata del mondo. Per creare il contesto nel quale si riescono ad immaginare continuamente nuovi e grandi progetti.

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