giovedì 12 aprile 2012

Ridurre i costi … per spegnere il mondo!

di
Francesco Zanotti

La strategia regina per uscire dalla crisi sembra essere solo quella di ridurre i costi: delle imprese, degli Enti Locali, della Pubblica Amministrazione, della politica. Così le famiglie e le imprese devono pagare meno tasse.
Bene, supponiamo che questa strategia abbia avuto successo e siamo riusciti a ridurre di molto i costi di imprese, Enti Locali, Pubblica Amministrazione e politica. Cosa significa questo? Beh i costi tagliati sono persone e imprese che perdono ricavi. Ad ogni costo tagliato corrisponde un ricavo tagliato. Se perdono ricavi non acquistano. Se non acquistano le imprese non guadagnano e licenziano …
Immagino una obiezione: ma, allora dobbiamo vivere in una società zavorrata da sprechi? Certo che no! Innanzitutto perché non si sa bene cosa siano gli sprechi! Quando qualcuno spende una somma, qualcun altro la incassa. Si potrebbe parlare di spreco se i soldi fossero bruciati sulle pubbliche piazze. Ma questo non accade perché i soldi sono virtuali e non si possono bruciare.

Mi rendo conto che vedere gente (i politici) che vive nel lusso a spese della collettività fa arrabbiare. Ma se ci si pensa bene, i soldi che spendono vanno a qualcuno. E questo qualcuno, se questi signori non spendono più, non ricavano più. Ed è probabile che il loro costo ricada lo stesso sulla collettività.
Certo si potrebbero impegnare meglio i soldi che oggi spendiamo. Ma qui emerge il vero nodo da sciogliere per costruire sviluppo.

Lo racconto sinteticamente a costo di semplificare brutalmente. Innanzitutto occorre porsi l’obiettivo di aumentare (e di molto) i ricavi di tutti. Ovviamente, stipendi e salari compresi! Per brutalizzare ulteriormente, io credo che le classi dirigenti dovrebbero porsi l’obiettivo di raddoppiare in sei mesi i ricavi di tutti… Impossibile!... Mi sento già urlare nelle orecchie. Impossibile un corno, rispondo. Ed arriviamo alla solita, non riconosciuta e, conseguentemente, non affrontata, sfida della progettualità. Pensiamo che non si possa aumentare i ricavi ed occorra ridurre i costi perché ci muoviamo sempre dentro il modello attuale di società. La stessa economia, la stessa socialità, le stesse istituzioni politiche, la stessa visione del mondo.
Vogliamo veramente - mi rivolgo soprattutto alla classe dirigente - far sì che aumenti la ricchezza di tutti, di molto ed in fretta? Allora mobilitiamo tutta la gente in un grande sforzo progettuale per disegnare una nuova economia, una nuova finanza, una nuova società. Noi abbiamo una proposta su come fare ad avviare questo grande sforzo progettuale. L’abbiamo chiamato: Expo della Conoscenza. Abbiamo costituito una Associazione per realizzarlo. Presenteremo Associazione ed Expo della Conoscenza il prossimo 18 aprile a Roma …

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