di
Francesco Zanotti
Lunedì 23 aprile al TG1: “E’ la realtà a restringere lo
spazio del possibile”. Nel senso che noi tutti vorremmo fare molto di più per lo
sviluppo, ma la cruda realtà ci costringe a politiche di austerità, anche se,
forse, recessive.
Ecco, sono convinzioni come queste che stanno all’origine, che hanno costruito la crisi e che la confermano, l’aggravano.
Quando non si tratta di sistemi “semplici” (come i
sistemi che ubbidiscono alle leggi della fisica classica), ma di sistemi
complessi (come lo sono le economie e le società) non vi è una “vista”
oggettiva. Quello che si vede dipende dal punto di vista.
Se pensiamo che sia la realtà a restringere lo spazio del
possibile è il nostro punto di vista che restringe i nostri orizzonti.
Per superare la crisi è necessario cambiare punto di
vista. Capire che la crisi che stiamo vivendo è la crisi di una visione del mondo
e delle economie e delle società che essa genera. Scoprire l’immensità delle
opportunità che stanno nascendo ogni dove. Guardare alle mille nuove visioni
del mondo che sono disponibili. E con le nuove visioni del mondo progettare
nuove economie e nuove società.
Se cocciutamente vogliamo continuare a guardare dalla
stessa parte verso la quale guardiamo oggi, per forza vediamo una crisi che
continua a crescere e che ci impedisce sempre più di vivere.
La crisi è nella nostra mente e nel nostro cuore, non nel
mondo. Liberiamo le nostre menti e i nostri cuori. Le menti e i cuori di
Governanti e media, prima di tutto.
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