di
Francesco
Zanotti
Non si può che essere d’accordo con Bersani., quando sostiene che sia i tecnici sia i politici devono stare attenti perché
esiste una Italia che può decidere di prendere a schiaffoni sia gli uni che gli
altri.
Vorrei aggiungere alcune cose per indicare una
modalità di governo diversa da quella utilizzata dal governo attuale.
Una delle conseguenze della modalità di governo
“scelta” da Monti è quello di essere riusciti a compattare e motivare un forte
dissenso: quattro sindacati che manifesteranno insieme … Chi ha qualche anno di
più, sa da dove viene l’UGL e che anni fa la CGIL non avrebbe mai partecipato a nulla insieme
a questo sindacato.
E il processo di coagulazione di un forte
dissenso proseguirà. Le ragioni sono sistemiche.
Chi in una società complessa
afferma di avere la verità (ad esempio: conoscere qual è la miglior struttura
del mercato del lavoro), a parte il fatto che dice una sciocchezza, riesce a
coagulare persone e movimenti che nella proposta sarebbero diversissimi (quando
non in difficoltà per carenza di competenze progettuali), ma che si alleano
facilmente nel contrapporsi.
Sistemicamente Monti si sta comportando come
Berlusconi. E sta accadendo a lui quello che è accaduto a Berlusconi: iniziale
vasto consenso, compattamento degli avversari in un facile antagonismo, blocco
all’azione. E’ evidente che la riforma del mercato del lavoro così come
presentata dal Governo non andrà in porto.
Una modalità diversa di governo? Scatenare una
nuova progettualità dal basso che sappia ridisegnare il nostro sistema
economico e sociale. Il ruolo del Governo? Non può essere quello di sviluppare
proposte. Tanto meno proposte che si fondano su “conoscenze tecniche” che sono
solo modelli di pensiero di un piccolo gruppo di persone che da anni non
cambiano i loro modelli mentali di riferimento e, quindi, non possono che
considerare verità quello che questi modelli suggeriscono loro. Il ruolo del
Governo deve essere, invece, quello di diffondere nuove conoscenze (linguaggi)
progettuali e portare a sintesi le diverse progettualità di persone, imprese,
movimenti.
Ma sarà impossibile che questo Governo possa
interpretare questo ruolo. E’ un Governo di “tecnici”, convinto che l’unica
progettualità che conta è la loro. Peccato che si sbaglino, proprio da un punto
di vista scientifico.
Concludendo, cari amici lettori, sarebbe davvero
un delitto se un Governo decidesse, invece di dispensare verità, di “andare a
scuola”? Intendo dire: cercasse di fare proprie quelle conoscenze sistemiche
che permetterebbero loro una minore primitività cognitiva e suggerirebbero una
modalità di governo meno ingenua?
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