di
Francesco Zanotti
Se qualcuno volesse davvero capire perché nella
democrazia rappresentativa è inevitabile una corsa elettorale infinita dovrebbe
leggere Luhmann. Poi si potrebbe discutere di cosa fare.
Un sistema di partiti che
deve competere per i voti costituisce un sistema autopoietico che sopravvive
proprio perché compete. Il competere è la mission di ogni partito politico. Non
è il vincere. Il vincere (o il perdere) è solo un episodio. Tra parentesi, lo
stesso vale per le imprese. Il competere è diventato l’obiettivo. E produzione
di cassa, occupazione etc. passano in
secondo piano.
Quindi?
E’ inutile richiamare ai “contenuti”,
all’etica e cose simili. Le esigenze dei cittadini (e anche i richiami all’etica)
sono solo “stimoli” alla prosecuzione della battaglia politica. Vengono interpretati
a seconda di come sta andando la battaglia politica, come strumenti per
continuarla. Tecnicamente questo rapporto tra sistema dei partiti e la realtà
economica e sociale si chiama accoppiamento strutturale.
Che fare? Prima di tutto
imparare a riconoscere i meccanismi interni di un sistema autopoietico e le sue
modalità di relazione con il suo ambiente i riferimento. E’ difficile? Forse,
ma è inevitabile perché è il sociale ad essere complesso e difficile. E far
finta che sia semplice per non far fatica a studiare crea solo “sistemi autopoietici
di dibattito” che non c’entrano nulla con la realtà dei sistemi sociali. Noi
abbiamo dato un contributo a questo sforzo di conoscenza pubblicando il libro
che trovare presentato a lato di questo post.
Ovvio che studiare è necessario,
ma non sufficiente. Serve la proposta. Ma questa proposta la stiamo proponendo
alla noia nei nostri post: l’abbiamo chiamata Sorgente Aperta.
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