di
Francesco Zanotti
Un paese, un quartiere dove
è piacevole vivere è una comunità. Che è fatta dei sorrisi, le storie, il saluto
quando ci si incontra per strada, la festa tutti insieme, le sonnacchiose
domeniche la bar ..
Un paese ed un quartiere non
sono solo i muri.
Quando si parla
ricostruzione si parla sempre e solo di muri. E così si fanno quartieri
funzionalissimi dove, però, nessuno riconosce storia ed umanità. E rimangono
fantasmi di paesi.
Il terremoto ha distrutto i
muri, ma anche le comunità che vi vivevano.
Esse hanno perso la
materialità che ne connetteva vite, storie. E necessario ricostruire vite e storie
intorno ad un’altra materialità. Ma come fare? La ricetta è tanto semplice
quanto di difficile applicazione: coinvolgete le popolazioni nel disegnare il
loro futuro borgo. Sarà il riprogettare insieme che permetterà di vedere i
nuovi muri come la materialità della nuova comunità. Che sa piangere i morti,
ma anche iniziare una nuova vita.
Cercansi ingegneri che sanno
guidare processi di autoprogettazione sociale. E politici che capiscono che
serve questa tipologia di ingegneri.
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