di
Francesco Zanotti
Presidente ApEC
A volte viene da chiedersi: ma
si leggono tra di loro?
Oggi sul Corriere sono
pubblicati due articoli che sostengono tesi che a me sembrano opposte.
La prima è quella di Antonio
Polito che ripete la retorica della guerra di civiltà. E propone la difesa della
nostra civiltà occidentale (che c’entra solo retoricamente con cristianesimo,
ma tutto con il pensiero scientifico ottocentesco) senza comprendere che
certamente ha avuto un funzione storica, ma oggi essa si è esaurita. Per
convincersene basta ricordare che nel novecento è riuscita a generare ben due
guerre mondiali e una terza non combattuta esplicitamente.
La seconda è quella di
Maurizio Caprara che rivela come la scelta terroristica sia la risposta alle esigenze di identità ed autoaffermazione di persone con personalità deboli e risorse cognitive
scarse.
Io propendo per la seconda
tesi. Perché è scientificamente più fondata. Perché individua cosa fare: diamo
ai giovani occasioni di autorealizzazione costruttive. Perché indica come
selezionare le classi dirigenti: conoscenze profonde e resistenza al palcoscenico.
Perché non aiutare i giovani islamici a conoscere veramente i contenuti del Corani? Se l'insegnamento della religione islamica viene lasciato solamente nelle mani di imam fanatici avremo di sicuro ragazzi invasati, pronti a partire con le armi in pugno e costretti , a causa della loro ignoranza, a vedere in noi dei nemici da uccidere.
RispondiEliminaInvece, se dessimo loro la possibilità di ascoltare parole di pace e di tolleranza, che sicuramente si trovano anche nel loro testo sacro, avremo l'occasione di preservare almeno i più giovani da un indottrinamento becero e deleterio per tutti.
I mezzi di comunicazione dovrebbero dare spazio ad una predicazione islamica progressista e tollerante. Come molti italiani analfabeti negli anni '60 hanno imparato a scrivere e a leggere attraverso la televisione, così oggi si potrebbe imparare a conoscere l'islam e il suo vero credo con lo stesso mezzo. Sarebbe utile anche a noi per allargare i nostri orizzonti di conoscenza e sarebbe una bella scoperta, per quelli che gridano alla guerra di religione, rendersi conto che Bibbia e Corano hanno molto in comune.
Nanda Lunati