di
Francesco Zanotti
Presidente ApEC
Non
siamo di fronte ad una guerra alla quale rispondere con la guerra. Siamo di
fonte al perdere di senso della società industriale. Essa ci ha portato l’attuale
livello di benessere, ma ora sta perdendo di senso. Le perdita di senso genera
nelle persone la perdita di riferimenti identitari. Negli interstizi di una
società che sta perdendo di senso le persone cercano di costruire nuovi significati.
E lo fanno con le risorse cognitive ed emozionali di cui dispongono e seguendo
le mode ai riferimenti costruiti da media di massa e di rete. Più sono poveri cognitivamente
ed emozionalmente, più seguono le vie più riconosciute. Come dice Claudio
Mencacci sul Corriere di oggi, una volta si imitava chi lanciava sassi dai
cavalcavia. Oggi si spara alla massa perché così si è certi di essere riconosciuti.
Di non cadere in un vuoto di identità che è insopportabile.
Cosa
fare? Innanzitutto le classi dirigenti dovrebbero piantarla di cercare “stabilità”,
di adottare politiche conservative. Con le politiche delle riforme, la ricerca
della competitività, gli sforzi di stabilizzazione dei mercati finanziari si
cerca di far funzionare meglio economia, finanza e istituzioni. Dovrebbero,
invece, iniziare il percorso di costruzione di una nuova società. E dovrebbero
farlo attivando una progettualità intensa,
diffusa. Il coinvolgimento progettuale è un’arma straordinaria per dare
identità.
Per
essere più concreti. Immaginare un politico sul palco che arringa la folla con
afflato profetico, un grande manager che fa proclami sui giornali, un piccolo
capetto che gioca a fare il dittatorello … ecco sono tutti comportamenti che
danno una stilettata al futuro. E tante piccole stilettate al futuro finiscono
per ucciderlo.
Continuiamo a riceve qualche commento anonimo. Continueremo a non pubblicare commenti anonimi,nè posivi nè negativi, nè di contrbuito.
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