di
Francesco Zanotti
Ha vinto Brexit, ma non è importante
la vittoria o la sconfitta.
Il problema è che si sono
scontrati una stupida voglia di conservazione e una scomposta voglia di fuga
verso il passato.
Una voglia di conservazione
indecente da parte di chi voleva rimanere in Europa. Sì solo voglia di
conservazione di un mondo che sta perdendo di senso. Non ho letto o ascoltato
di un grande progetto di cambiamento che partisse da un’Europa unita. Oggi sul
Corriere (che ancora non parla della vittoria di Brexit) si vede la foto di un leader
incoscientemente inconsapevole della impossibilità della conservazione: Cameron
mano nella mano con una moglie che più perfetta di così non si può. Dolce
coppia che cammina in un mondo che immagina si esaurisca nel cerchio di una
classe dirigente presuntuosamente inconsapevole dei guai del mondo. Molti
ricorderanno la triste vicenda umana dell’ultimo imperatore Romano: Romolo
Augustolo nominato e travolto dai “barbari”. Invece di essere costruttore di
imperi è stato inconsapevole segno della fine di un impero. Come Cameron.
Dall’altra parte una voglia
di ritorno al passato che è certamente una fuga da un futuro che sembra fatto
solo di minacce, mentre il passato sembra glorioso. Magari anch’esso povero,
ma, almeno, glorioso. Anche da questa parte non ho sentito di un grande progetto
di cambiamento fondato sull’isolarsi.
Conclusione: aspettiamoci
che questo scontro di stupide voglie di conservazione e scomposte fughe verso
il passato diventi sempre più grave e si diffonda.
Lo si può superare solo con
un progetto di futuro alto e forte che nessuna delle due parti che si sono
confrontate nel referendum inglese potrà costruire.
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