di
Francesco Zanotti
Presidente ApEC
Parola di tedeschi.
Stamattina Marco Fortis (a cui
non si possono non fare i complimenti per la capacità di scovare e commentare
conoscenze nascoste, ma rilevantissime) sul Sole 24 Ore ci informa che un “Think
Tank” tedesco liberista (quindi contrario al debito pubblico) ha stimato una
classifica sul debito pubblico “complessivo” dei Paese UE. Questo debito
complessivo è dato dal debito pubblico “esplicito”, cioè quello di cui si parla
normalmente, più quello “implicito”, cioè quello che verrà generato nel futuro,
ma di cui già oggi si è certi (costi pensionistici, della sanità, generati dall’invecchiamento
della popolazione).
Ora il debito pubblico complessivo
italiano è il più basso della UE: 57% sul PIL. La Germania è solo al settimo
posto e con un dato che dovrebbe preoccupare: 149% del PIL. Gli altri Stati Fondatori
stanno ancora peggio. La Francia ad esempio è al 291% del PIL.
Fortis cita (ridicolizzandola)
una possibile obiezione. ”Ma ai mercati interessa il debito di oggi e non quello
futuro”. Essa è così cretina che non andrebbe neanche menzionata se non fosse
rivelatrice del pericolo che costituiscono quelli che erano considerati i “Masters
of the Universe” della finanza: il fatto che non capiscono che il debito non
viene ripagato oggi, ma domani. E se al debito attuale se ne aggiungerà
certamente un altro, quello attuale diventa di più difficile pagamento.
Insistendo: questi signori non sono tanto pericolosi perché “rapaci”, ma perché
ignoranti. Gli stupidi di Cipolla.
Ma torno al tema principale.
E banalmente mi allineo alle posizioni di Fortis. Ma perché ci facciamo
continuamente bacchettare quando siamo i primi della classe in “economia
Pubblica” da coloro che stanno molto peggio di noi?
Provo però una risposta: perché
i nostri Governanti ignorano queste cose. Ed è una risposta grave.
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