giovedì 18 febbraio 2016

Il Vertice Europeo di oggi. Magari Luhmann si sbaglia, ma non credo

di
Francesco Zanotti

Risultati immagini per danza della pioggia

Oggi sul Sole 24 Ore Sergio Fabbrini parla del Consiglio Europeo che si terrà oggi. 
Due sono i temi: cosa fare per evitare l’uscita della Gran Bretagna dall’UE e cosa fare di fronte ai flussi migratori.
Fabbrini dice che per prendere grandi decisioni servono grandi leader e sommessamente pensa che oggi non ce ne siano sulla piazza.
Ora, prima di tutto, cambierei le parole: non servono grandi decisioni, ma grandi progetti. Decidere non è progettare: sono due operazioni cognitive radicalmente diversa. Ma sorvoliamo … anche se non si dovrebbe.
La cosa più importante da far notare, pensando a Luhmann, è che la grandezza del leader non conta nulla. La dinamica politica dei Vertici che devono decidere (progettare dico, io) fa sì che le decisioni siano inevitabilmente irrilevanti. Infatti, sono il risultato degli scambi comunicativi all’interno del gruppo che deve decidere. Sono una fotografia dell’equilibrio interno al gruppo di coloro che decidono. Ed è difficile che una decisione che rappresenta un equilibrio interno ad un  gruppo abbia un influenza prevedibile all’esterno.
Pensate alla danza della pioggia. Fa piovere? No! Se cambiate tipo di danza la pioggia si decide a scendere? Ovviamente, no!
Allora i lavori di ogni gruppo di Vertice sono sempre danze della pioggia. Un leader forte può cambiare il tipo di danza, ma la pioggia se ne frega.
Cioè: i guai per risolvere i quali ci si è riuniti non trovano soluzione.


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