domenica 14 febbraio 2016

Futurologia del passato

di
Francesco Zanotti
Risultati immagini per futuro

La Lettura di oggi (l’inserto culturale del Corriere della Sera) propone un’intervista a Jacques Attali e sulle sue previsioni del futuro.
Egli prevede che si succederanno cinque fasi:
  • La fine dall’impero americano entro il 2025
  • il mondo policentrico entro il 2035
  • l’iperimpero entro il 2050
  • l’iperconflitto nel 2060 (con tanto di uso di bombe nucleari)
  • l’iperdemocrazia dopo il 2060.
Cosa c’è che non va? L’uso delle parole. Usa le stesse parole che si usano oggi. E per marcare la differenza con l’oggi (non si può sostenete che il futuro sarà uguale ad oggi) le “iperizza”. Il futuro è solo un mix esagerato della realtà attuale. Con un finale ottimista, ma banale. Ci sarà una democrazia più funzionale di quella attuale. Ma finali banali sono solo quelli della letteratura di secondo ordine, non quelli che la realtà costruisce.
Io credo che il futuro sarà esattamente quello che ci costruiamo ogni giorno usando le risorse cognitive di cui disponiamo. Il futuro potrà essere catastroficamente simile a quello immaginato da Attali solo se noi ci rifiuteremo di usare parole nuove e risorse cognitive nuove.
Dobbiamo andare alla ricerca di nuove parole, di nuove conoscenze. Altrimenti non ci sarà domani.
Il nostro “strano” libro su Luhmann è un passo nella ricerca di parole e conoscenze nuove. Credo che siamo riusciti a dimostrare che un mix di parole e conoscenze nuove permette di illuminare il presente e di costruire un nuovo futuro che non conterrà nessuna delle parole che si usano oggi.


Nessun commento:

Posta un commento