di
Francesco Zanotti
E’ vero, come dice Pierluigi Battista sul Corriere
di oggi: dovevano capire che non era possibile stare tranquilli. E’ vero che si
tratta di una barbarie, come dicono tutti. E’ vero che ci dobbiamo difendere come
ha detto il Presidente Hollande.
Ma, soprattutto, dobbiamo capire cosa sta
succedendo.
E oggi non abbiamo gli strumenti per farlo. Lo dice (“papale papale”, è proprio il caso di
dire) Papa Francesco nella sua Laudato
sì: “Il problema è che non disponiamo
ancora della cultura necessaria per affrontare questa crisi”. Non abbiamo gli
strumenti e non lo ammettiamo.
Con questo blog noi cerchiamo di
camminare nella direzione della ricerca di nuovi strumenti di lettura da anni.
Di molti risultati parliamo in questo blog. Affermiamo che questa è la strada da
percorrere perché il comprendere, poi, porta al progettare: cieli nuovi e una
nuova terra.
Ma oggi mi viene in mente un aneddoto raccontato
da Don Milani (cito a memoria perché non ricordo la fonte). Aveva trovato un
manifesto dove era raffigurato un uomo in piedi con un mitra che minacciosamente
puntava la testa di un uomo inginocchiato davanti a lui. Allora l’aveva mostrato ai sui ragazzi
dicendo: io non so chi sia l’uomo col mira, non so chi sia quello in ginocchio,
non conosco le ragioni e i torti. Ma io sto dalla parte di chi sta per essere
ucciso da un altro uomo. Chiunque siano l’uno e l’altro. Ecco credo che questa
sia la scelta da adottare. Sempre.
Chi colpisce è nel torto. Anche quando siamo noi a colpire.
Chi colpisce è nel torto. Anche quando siamo noi a colpire.
Nessun commento:
Posta un commento