venerdì 2 ottobre 2015

Siamo in guerra. Ovvero: le profezie che si auto avverano

di
Francesco Zanotti

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Le profezie che sia auto avverano costituiscono un fenomeno noto. Affermare che una cosa accadrà ci porta inconsciamente a far di tutto perché accada. A vederne i segni da ogni parte. A rispondere coerentemente con le nostre attese.
Accade in ambiti molto diversi. Accade nei mercati finanziari come accade nei rapporti personali.
Non dovrebbe sembrare strano. Rivela dopo tutto una banale verità: che è l’uomo che costruisce il proprio mondo.
Fatta questa premessa arrivo al dunque.
Se diciamo di essere in guerra con l’Islam, ci entreremo davvero, considerandolo inevitabile.
Il nostro giudizio su quanto accade, il nostro modo di reagire sarà di una guerra che chiama guerra. Io personalmente non voglio essere in guerra con nessuno. Cerco di eliminare la tentazione di semplificare problemi complessi ragionando banalmente in termini di guerra. Non so se ci riesco, spero nell’aiuto di tutti i lettori del Blog per riuscirci.

Ragionare di guerra, poi, non è solo auto lesionista. E’ anche palesemente inadeguato.
La ragione più importante è che non si riesce a rispettare la caratteristica fondamentale dell’essere in guerra: individuare chiaramente i nemici. I nemici di ieri diventa velocemente gli amici di oggi. E viceversa.  Si distribuiscono armi per combattere i nostri nemici e scopriamo che vengono usate contro di noi. Forse è meglio smettere di sentirsi in guerra e caricarci sulle spalle la responsabilità di creare un nuovo sviluppo etico ed estetico.


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