di
Francesco Zanotti
Tutto sembra sistemarsi: tanti soldi in cambio
di tanti sacrifici e tante riforme. E con questo si pensa che la crisi potrà
essere risolta una volta per tutte.
Ma, ecco la domanda ingenua: se è così, perché qualcuno
dovrebbe opporsi? E, se non è così, perché i telegiornali oggi, Ferragosto, non
lo dicono? Perché non danno spazio a voci alternative?
Ve ne sono almeno due importanti. Così opposte
che il fatto di trovarle unite lascia molto da pensare. Poi c'è la nostra che
suggerisce una soluzione alternativa …
La prima voce importante è quella dei dissidenti
del partito di Tsipras che giudica insostenibili i sacrifici. E potrebbe
sembrare la voce dei soliti “comunisti” velleitari.
Ma ad essa si affianca la seconda voce importante:
quella dell’FMI che giudica insostenibile il debito greco. Anche l’FMI è fatto
di comunisti velleitari?
Ed arriviamo alla nostra. Esso dà ragione sia ai
“contestatari” di Tsipras, sia all’FMI perché individua una proposta.
La Grecia riuscirà a pagare il debito e a far
vivere bene la sua gente se e solo se le imprese elleniche aumenteranno di
molto la loro capacità di generare cassa.
Aumentando la capacità di generare cassa
aumenteranno contemporaneamente sia il tenore di vita che l’ammontare
complessivo di tasse per pagare i debiti.
Ma come far sì che le imprese greche aumentino e
di molto la loro capacità di generare cassa? I nostri lettori la risposta la
sanno già: occorre una nuova stagione di progettualità strategica. E per
attivarla occorre fornire agli imprenditori greci nuove conoscenze e metodologie
di progettualità strategica. Insomma, soldi più conoscenze è la soluzione.
Soldi senza conoscenza significa buttarli ed illudere.
Ma chi volete che ascolti questa proposta? Verrà,
almeno discussa, probabilmente, solo dopo che sarà evidente che la strada
intrapresa non funziona. Le classi dirigenti vogliono che si paghi il prezzo di
qualche tragedia prima di ammettere che sono troppo carenti di risorse di
conoscenza per capire cosa accade.
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