di
Francesco Zanotti
Che c’entra la Grecia (il suo debito) con la
teoria degli insiemi? Tutto!
Usando le attuali conoscenze sistemiche si
sarebbe chiuso e positivamente il caso Grecia molto prima.
Infatti, il problema è facilmente delineabile: vi
è uno spettro molto ampio di visioni sul problema del debito greco che rende molto
difficile applicare tecniche negoziali. Esse, infatti, portano a cercare quello
che vi è di comune, accettabile per tutti. Insiemisticamente, si cerca l’insieme
intersezione tra gli insiemi che rappresentano le diverse posizioni. Ma se le
posizioni sono molto diversificate, l’area di sovrapposizione (intersezione) tra
queste opinioni rischia di essere piccolissima, quando non nulla. Ed allora si
assiste ad un balletto del tira e molla che può avere come esisti solo la
rottura o un compromesso che lascia tutti insoddisfatti e che sarà di
brevissima durata.
Diversamente, come si può fare?
Occorre non cercare le aree di sovrapposizione,
ma costruire una sintesi. Cercare non l’insieme intersezione, ma l’insieme
Unione.
E’ possibile? Si, certo! Occorre un professionista
della sintesi che sappia costruire un progetto di sintesi dove ogni dialogante
possa vedere rispettate e valorizzate le issues che rappresenta. E possa vedere
nella realizzazione di questo progetto di sintesi la via migliore per affermare
la sua identità.
Nel caso della Grecia, quale potrebbe essere questo
progetto di sintesi?
Un progetto di sviluppo dell’economia del Paese
che non preveda tagli, ma un aumento rilevante della capacità di generare
valore degli Attori economici greci. E’ possibile disegnare un tale progetto? Certamente
sì per classi dirigenti che abbiano la cultura del progetto e non del conflitto.
E si dotino e diffondano presso gli attori economici le risorse cognitive
adatte per far generare a tutte le imprese del Paese loro singoli progetti di
sviluppo alti e forti.
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