mercoledì 24 giugno 2015

Grecia e teoria (ingenua) degli insiemi

di
Francesco Zanotti


Che c’entra la Grecia (il suo debito) con la teoria degli insiemi? Tutto!
Usando le attuali conoscenze sistemiche si sarebbe chiuso e positivamente il caso Grecia molto prima.
Infatti, il problema è facilmente delineabile: vi è uno spettro molto ampio di visioni sul problema del debito greco che rende molto difficile applicare tecniche negoziali. Esse, infatti, portano a cercare quello che vi è di comune, accettabile per tutti. Insiemisticamente, si cerca l’insieme intersezione tra gli insiemi che rappresentano le diverse posizioni. Ma se le posizioni sono molto diversificate, l’area di sovrapposizione (intersezione) tra queste opinioni rischia di essere piccolissima, quando non nulla. Ed allora si assiste ad un balletto del tira e molla che può avere come esisti solo la rottura o un compromesso che lascia tutti insoddisfatti e che sarà di brevissima durata.
Diversamente, come si può fare?
Occorre non cercare le aree di sovrapposizione, ma costruire una sintesi. Cercare non l’insieme intersezione, ma l’insieme Unione.
E’ possibile? Si, certo! Occorre un professionista della sintesi che sappia costruire un progetto di sintesi dove ogni dialogante possa vedere rispettate e valorizzate le issues che rappresenta. E possa vedere nella realizzazione di questo progetto di sintesi la via migliore per affermare la sua identità.
Nel caso della Grecia, quale potrebbe essere questo progetto di sintesi?

Un progetto di sviluppo dell’economia del Paese che non preveda tagli, ma un aumento rilevante della capacità di generare valore degli Attori economici greci. E’ possibile disegnare un tale progetto? Certamente sì per classi dirigenti che abbiano la cultura del progetto e non del conflitto. E si dotino e diffondano presso gli attori economici le risorse cognitive adatte per far generare a tutte le imprese del Paese loro singoli progetti di sviluppo alti e forti.

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