di
Francesco Zanotti
La frammentazione politica aumenta
inesorabilmente. Tutti la vedono come una minaccia alla governabilità. E,
invece, è solo una minaccia ad una classe dirigente, ma una speranza per il
mondo.
Infatti, si scrive frammentazione, ma si legge
aumento di complessità di ricchezza. La frammentazione è l’inevitabile risultato
della crescita della ricchezza cognitiva della società che vede continuamente
aumentare visioni e protagonisti.
Fermare questo aumento di complessità è
impossibile. E cercare di farlo è dannoso.
Occorre, allora, una classe politica capace di
sintesi.
Ma l’attuale classe politica non sa neppure da
dove si cominci a fare sintesi. E’ ancora legata alla democrazia come battaglia
tra destra e sinistra. Ma, cari amici politici incartapecoriti, vi rendere
conto che non sapete neppure distinguere chiaramente i nomi delle sue parti che
si dovrebbero contendere il governo? Siete costretti a definirli con nomi
composti con una area di sovrapposizione: centro-destra e centro-sinistra.
Il più grave è che ad essere incartapecorita sul
passato dei conflitti è una classe di governo giovane.
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