di
Francesco Zanotti
Ho una mia idea, ma, in questo post voglio fare
alcun domande.
Che differenza vi è tra cultura e conoscenza? Un
qualche legame ci deve essere …
Perché si usa sempre la parola “cultura” e non “conoscenza”?
Una qualche ragione ci deve essere …
Butto lì qualche suggerimento.
Quando si parla di cultura si pensa sostanzialmente
ai manufatti del passato. Per valorizzarli. Parlando di cultura le classi dirigenti
non si sentono scosse: poste così le cose, il problema non li tocca
personalmente. Devono solo fare finta di (o anche essere impegnati
convintamente a) cercare i soldi per promuoverla.
Se si usasse la parola conoscenza le cose
diventerebbero un po’ più complicate. Conoscenza e quella cosa che cresce e si
rinnova. Che richiama almeno alla responsabilità di investimento per farla
progredire, sperimentazione per renderla utile, insegnamento e apprendimento
per diffonderla. Allora la conoscenza tocca personalmente le classi dirigenti: di
quanta e quale conoscenza dispongono? Come promuovo lo sviluppo di nuova
conoscenza? Quali processi di apprendimento mettono in atto?
Allora il problema del rapporto tra cultura e
conoscenza non è banale, anche dal punto di vista del costruire il mondo prossimo
venturo.
Allora vale la pena di approfondire questo tema.
Che ne pensano i lettori di questo blog?
Bella domanda.
RispondiEliminaAggiungerei che la cultura sembra essere relegata ad un ambito spefico e particolare, sempre associata con l'arte, arte&cultura sembrano una cosa sola. Quasi facesse parte solo del tempo libero o di un ornamento piacevole, ma non sostanziale, come se non fosse direttamente connessa con il tema dell'innovazione, della proggettualità o del fare.
Per queti temi c'è bisogno di conoscenza, non di cultura. Pensando che l'innovazione e la progettualità nascano nel vuoto, dalla scintilla del genio.
Stefano
Mi piace questa domanda. Cultura:"Il concetto moderno si può intendere come quell'insieme di conoscenze e di pratiche acquisite che vengono trasmesse di generazione in generazione". Wikipedia, ma rende bene l'idea. In questa accezione la cultura è conservatrice. Le conoscenze e le pratiche acquisite cui fa riferimento la definizione possono essere semplicemente inadeguate, o sbagliate. La popolazione di un isola del pafico fino all'800 pensava che per rimanere incinte le donne dovessero sfregare la schiena contro una montagna. E' patrimonio culturale, ma non è conoscenza. La cultura oggi mi sembra più un prodotto. Vendibile, che ha tutta la dignità di un prodotto e che contribuisce a generare benessere. Ma non è uno strumento di evoluzione.
RispondiEliminaVittorio Cossarini