di
Francesco Zanotti

Lo dimostra inequivocabilmente il fatto che,
fondamentalmente, consideriamo l’Expo solo una occasione commerciale. Non un
evento con il quale avviare un processo di riprogettazione globale della
urgente nuova civiltà mondiale.
Diciamo che sarà un successo se venderemo un tot
di biglietti, se sarà una occasione di rilancio del made in Italy. Ovviamente
sono tutte cose bellissime, ma non all'altezza di un popolo che sa costruire
Imperi e Rinascimenti.
Anche la nascente “Carta di Milano” non basta:
si muove all'interno dell’attuale modello di società e propone soluzioni “tecniche”
non profetiche.
Come i lettori di questo blog sanno, noi abbiamo
da anni proposto di affiancare all'Expo delle cose (perché tale è l’attuale
modello di esposizione universale) un'“Expo della Conoscenza” che viene descritta
in tanti post e in tanti documenti ai quali si può accedere da questo blog. Non
abbiamo ottenuto ascolto, se non marginale dai responsabili dell’Expo.
Ora abbiamo deciso di fare da soli, di partire
dal “basso”. Abbiamo già trovato qualche partner importante e con loro vogliamo
organizzare, in modo da qualunque supporto da parte dell’attuale dirigenza di Expo
2015, il nostro Expo della Conoscenza, come primo passo della costruzione di un
nuovo Rinascimento che parta dal Mediterraneo e si continui in tutto il mondo.
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