di
Francesco Zanotti
Che ne sa della scuola il Ministro del lavoro?
Se fa proposte come quella di limitare i mesi di
vacanza, ne sa poco o punto.
Ancora pensa che la scuola insegni la teoria e le
imprese insegnino buone pratiche.
Ma le cose non stanno così per mille ragioni.
La prima è che le imprese di oggi devono costruire
nuove buone pratiche usando le nuove conoscenze che la scuola deve sviluppare e
mettere a disposizione.
Se mandiamo un liceale in una impresa oggi, al
massimo potrà imparare qualche mestiere manuale o qualche conoscenza
ingegneristico- tecnologica che, prima che arrivi davvero per lui il tempo di
lavoro, saranno obsolete. Non hanno nulla da imparare neanche sulla socialità
sul lavoro.
Oggi, soprattutto nelle imprese managerializzate,
è pessima. Inseriremo i giovani in mille conflitti o vivranno ai margini
dell’impresa.
Quale rapporto allora tra scuola ed impresa? Nel
mio post di qualche giorno fa ho parlato della scuola progettuale: una scuola non
più strutturata in corsi, ma progetti.
Questi progetti vanno dallo sviluppo di nuove
scienze umane e naturali, alla progettazione di nuove modalità di produzione, di
lavoro.
La scuola e l’impresa insieme progettano il
futuro. Ma, ovviamente, sarà impossibile discuterne con il Ministro: le
capacità di ascolto di questa classe dirigente non sono elevatissime.
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