venerdì 17 ottobre 2014

Sciocchezze economiche

di
Francesco Zanotti



Appare oggi sul Sole 24 Ore un'intervista al Ministro Padoan da parte di Fabrizio Forquet.
Che l’economia non sia una scienza esatta, anzi che non abbia alcun fondamento, lo si sapeva. Ma che gli economisti parlino in spregio della più “semplice” (da liceo) cultura scientifica è insopportabile.
Vi è una frase che mi ha fatto pensare a tutte queste cose. Dice il Ministro “C’è un equilibrio molto delicato da mantenere. Guai a intaccarlo.”.
Frase senza significato, ma che ha il nascosto monito da autobus: non disturbare il conducente. Infatti, come tutti sanno, un sistema (immagino sia il sistema economico italiano) è in equilibrio se non è sottoposto a nessuna forza esterna (e anche allora non è detto che stia fermo, perché se ne può tranquillamente girellare intorno al Sole … come insegna la relatività generale). Oppure se è sottoposto ad un sistema di forze in equilibrio.
Le domande inevitabili: ma quali sono queste forze esterne? A quali leggi ubbidiscono?
E’ il Ministro o Il Governo che le può regolare? C’è qualcun altro che le può regolare? E come le può regolare se non ne conosce le leggi che ne descrivono gli affetti? Ovviamente si tratta di domande che non hanno risposta.
Si potrebbe andare, poi, oltre la cultura scientifica da liceo e parlare di effetti non lineari …
Ma fermiamoci qui. Come possono una nazione ed un sistema di media evoluto accettare che la vita di tutti noi sia nelle mani di tanta presuntuosa improvvisazione?
E, poi, ma vi sembra che noi si stia vivendo una situazione di equilibrio soddisfacente? No! E ne sono tutti convinti. Lo è anche il Governo che è convintissimo della necessità della crescita. Ops, ma allora il Governo sostiene che è necessario mantenere un delicatissimo equilibrio per favorire la crescita? A parte il fatto che occorrerebbe dire cosa si vuole che cresca, vi sembra ragionevole lo slogan: stiamo fermissimi per non scassare un delicatissimo equilibrio così cresceremo?
La crescita (vogliamo chiamarlo: sviluppo etico ed estetico?) è solo frutto di rottura di equilibrio. Più specificatamente, la rottura delle simmetrie cognitive e di potere attuali.


Nessun commento:

Posta un commento