lunedì 29 settembre 2014

Aspettando il 10 ottobre. Un metodo di giudizio “anticipato” su di un Governo.

di
Francesco Zanotti


Un Governo lo si giudica dai fatti, si dice. Sarà anche vero, ma si tratta di un metodo di giudizio pericoloso. Perché è ex-post: si verifica se il governo ha raggiunto obiettivi o ha fatto danni solo “dopo”. Dopo un certo periodo di azione di Governo che il Governo stesso  ha stabilito.
Insomma, ad un certo punto, definito dallo stalliere, si va a vedere se i buoi sono scappati dalla stalla o se sono ancora là dentro ben pasciuti. E se non se ne trovano più o li si trovano smagriti e spenti? Certo di licenzia lo stalliere. Ma i buoi non ci sono più …
In un periodo di transizione epocale non si può attendere di misurare se sono stati raggiunti risultati o se sono stati fatti danni. Potremmo scoprire che non solo non ci sono risultati, ma i danni sono così rilevanti che non c’è più nulla da governare.
Alternativamente? Quando qualcuno chiede di Governare, prima di dire sì o no (votarlo o meno) facciamo un bilancio delle risorse cognitive che sta usando. Se sono troppo povere (cioè usa una parte troppo piccola delle risorse cognitive esistenti), potete star certi che non otterrà risultati e genererà danni. E se usa un sistema di risorse cognitive ampio? Siamo certi che le basi ci sono. Ma non basta. Andiamo, poi,  a vedere quale metodo di Governo vuole usare. Se attiva processi di creazione sociale di riforme, progetti e quant’altro, allora votiamolo con tranquillità. Sapendo, però, che, poi, dovremo partecipare a questo processo di creazione sociale dotandoci delle risorse cognitive per una partecipazione, appunto costruttiva, progettuale.
Questo metodo di valutazione non vale solo per il Governo del Paese. Ma anche per ogni altro livello di governo. Imprese comprese.
Chi riesce a tenere i buoi nella stalla non è perché ha il potere di aprire o chiudere la stalla, ma è perché dispone della conoscenza.



Nessun commento:

Posta un commento