di
Francesco Zanotti
Oggi sul Sole 24 Ore Paul Krugman dichiara apertamente che non ha senso attribuire alle riforme istituzionali la piccola ripresa della Spagna. Essa è, invece, solo frutto di una generalizzata riduzione di salari e stipendi che ha permesso un piccolo, ed ovviamente ad effetto temporaneo, recupero di competitività. Dico io: di imprese alle quali non rimane alcuna capacità di differenziazione se non il costo.
Testuale: “Vedere tutto questo (la piccola ripresa
spagnola) come un trionfo delle riforme istituzionali significa partire da
preconcetti talmente forti che non si capisce nemmeno perché uno si debba
preoccupare di guardare i fatti.”. Come a dire, e come ripeteva Ernst Bloch, “Se
la teoria non coincide con i fatti, tanto peggio per i fatti.”.
Il problema è che attraverso l’ideologia delle riforme
istituzionali una nuova classe dirigente sta cercando di legittimarsi,
indipendentemente dai fatti. E i “fatti”, siano noi, sono le nostre vite, le vite delle future generazioni.
Il 10 ottobre sarà anche un momento di racconto dei
processi sistemici attraverso i quali le ideologie riescono a violentare la
realtà. E generare, poi peggiorare e perpetuare, crisi.
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