di
Francesco Zanotti
Il punto di partenza è un articolo di Aldo Cazzullo sul Corriere: "La sconfitta di un sistema”. Poi anche un articolo di Francesco Verderami: “Ora il premier è un uomo solo al comando”.
La sintesi: è stata sconfitta una classe
dirigente ed ha vinto un uomo.
Non è una buona notizia.
La ragione è la seguente.
Se non si cambia il sistema di risorse cognitive
usato dalla vecchia classe dirigente si continuerà a riproporre (ed aggravare)
le dinamiche che hanno generato la crisi. Se si ha in mano un martello, sempre
e solo martellate si potranno dare.
Ma Renzi non utilizza un nuovo sistema di risorse
cognitive? La risposta è decisamente: no!
Lo dimostra proprio la voglia di vittoria, la
convinzione che abbiamo bisogno di eroi “etici” che sconfiggono il drago.
Lo dimostra il fatto che individua le stesse
aree di azione degli “sconfitti”. In generale tutti vogliono le riforme
istituzionali. In economia tutti vogliono ridurre il costo del lavoro per
aumentare la competitività. Sono obiettivi sbagliati? Sono obiettivi solo molto
indirettamente utili, nella migliore delle ipotesi.
Il problema è che le nostre imprese devono
ricominciare a produrre cassa. Per farlo devono riprogettare il nostro sistema
economico. La profondità della riprogettazione viene immediatamente alla mente
se si legge l’articolo di Paolo di Stefano sul Corriere a pag. 33 che parla
della generazione dei nativi digitali. Ne tenta l’identikit. La cosa che mi ha
colpito: “A parte computer e telefonini, non ci sono oggetti di culto il cui
possesso è ambito.”. Il nostro sistema di imprese industriali cerca di vendere
oggetti che si illude siano ambiti. Se continua con questa convinzione non si
riprenderà mai.
Per riprogettare un qualunque sistema, i suoi
attori devono usare un nuovo sistema di risorse cognitive. Compito del Governo
è fornire questa nuove risorse cognitive.
Chi parla di vittorie e cerca auto realizzazione
personale vive in un’altra epoca. Passata. Il suo successo è solo figlio della
protesta e sarà effimero perché alla protesta non riuscirà a seguire una azione
efficace perché persegue obiettivi irrilevanti: le riforme e la competitività.
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