di
Francesco Zanotti
Oggi sul Corriere il Prof. Sartori denuncia che “siamo intrappolati in un girotondo”. Analisi banale.
Da anni questo blog propone il
concetto di ecologia di crisi che si sovrappongono, intrecciano, si aggravano
reciprocamente in ogni dimensione del vivere umano. Esse generano un disagio
(materiale ed esistenziale) profondo e crescente sia nell'uomo che nella
natura.
Ma certo non ci aspettiamo che il Prof. Sartori legga
questo blog: troppo impegnato a scrivere.
Partendo da una analisi banale si arriva ad una
proposta altrettanto banale: riformare le istituzioni, chiudere le frontiere.
Mettere i dazi, aggiungerebbe Grillo.
Purtroppo l’origine della ecologia di crisi è “cognitiva”.
E dovuta al fatto che le attuali classi dirigenti usano sistemi di conoscenze
che sono troppo poveri per governare l’attuale complessità economica, sociale e
culturale.
Se usassero anche solo una versione light della
teoria dei sistemi autopoietici scoprirebbero che, se non si cambia sistema di
conoscenze, non si riesce a vedere i Segni di nuovi possibili mondi intorno a
noi. E si cerca di difendere il vecchio Mondo. Difesa che genera quella che
viene definita “chiusura autoreferenziale” che stacca chi governa piano piano
dalla realtà. La soluzione allora non sta nelle urla di piazza, ma nel
cambiamento del sistema di conoscenze di riferimento delle classi dirigenti.
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