di
Francesco Zanotti
Agli inizi dell’avventura
dell’Expo ho presentato ai Responsabili dell’Expo 2015 il Progetto per un'Expo
della Conoscenza (che potete scaricare da questo blog) che poteva partire immediatamente (2010), fare immediatamente di Milano il luogo
centrale dello sviluppo di una nuova conoscenza mondiale, generare immediatamente un nuovo dibattito,
sempre a livello mondiale, sull'alimentazione che avrebbe potuto trovare un punto
di sintesi, socialmente spettacolare, proprio nel 2015. L’Expo della Conoscenza
come strategia di sostanza e di comunicazione, quindi. Dove la comunicazione si
nutre non di “lustrini e paillette”, ma di sostanza. Un progetto che poteva “distribuirsi”
in tutta l’Italia perché non necessitava di strutture fisiche e che, invece,
avrebbe potuto indicare la strada su come distribuire l’evento dell’Expo in
tutta l’Italia (perché non in tutta l’Europa o in tutto il Mediterraneo?).
Mi è stato risposto: non è
il momento dei contenuti. Ho ripresentato l’idea ad ogni “cambio di gestione”
dell’Expo 2015. Sempre mi è stato risposto: non è il momento dei contenuti.
Oggi è chiaro che il momento
dei contenuti non verrà mai. Ma questo significa che, invece di diventare il
luogo di un nuovo ripensamento di un diverso sviluppo dell’Uomo nella Natura,
ci saremmo auto ridotti a venditori di spazi fisici. Con la sola speranza di
aumentare un po’ i flussi di ammiratori del nostro passato che abbiamo perso l’ambizione
di onorare continuando a produrre una bellezza che stupisce il mondo.
Nessun commento:
Posta un commento