di
Francesco Zanotti
Il Presidente del Consiglio se ne stava solo nel suo ufficio a tarda sera. Un momento di compiaciuto relax, abbandonato sulla sua poltrona ad occhi chiusi. Aveva davanti a sé il risultato di sei mesi di progettualità sociale alta ed intensa alla quale, grazie alla Rete ed una nuova metodologia di progettualità sociale chiamata “Sorgente Aperta”, avevano partecipato tutti gli italiani. Ognuno a modo suo.
Quel documento era il Progetto di Sviluppo del nostro
Paese. L’avrebbe presentato dopo poco a reti unificate. Sapeva che gli italiani
lo attendevano. Sapeva che tutti vi avrebbero riconosciuto il loro contributo.
Sapeva che il giorno dopo tutto il Paese sarebbe partito a realizzarlo. Ne
avrebbe mandata una copia ad ogni famiglia. Tutti avrebbero potuto consultarlo
on line. Sperava che sarebbe stato considerato un capolavoro che raccontava
etica ed estetica ad ogni pagina. Insieme ad una concretezza operativa che
proprio da etica ed estetica prendeva senso.
Riaprì gli occhi e riguardò il documento: si chiamava “Decreto
mille proroghe” … E scoprì che il progetto di Sviluppo del Paese era solo nei
suoi sogni …
Come il lettore avrà capito quello che ho postato è solo
una favola. Assolutamente irreale. Non solo perché a fine anno non abbiamo
alcun Progetto di Sviluppo per il nostro Paese. Ma, peggio, perché l’attuale
classe politica non immagina neanche che possa essere suo compito far disegnare
da tutto il Paese il suo Progetto di Sviluppo. La nostra classe di governo se
ne andrà a casa soddisfatta di aver deciso mille proroghe.
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