di
Francesco Zanotti
Sto sentendo una canzone dei Nomadi: “Auschwitz” … Quegli uomini non si
sono fermati. Sono caduti nell'assurdo della crudeltà infinita.
Noi oggi siamo vicini ad un altro grande baratro di assurdità. Fermiamoci.
Forse non è un baratro come quello. O forse è il baratro di una nuova crudeltà …
Fermiamoci. Guardiamo in alto. Cerchiamo il cielo dove splende una nuova
conoscenza che può guidare i nostri passi. Invece che verso un baratro di
crudeltà verso un sentiero, forse aspro e ripido, ma che porta ad una nuova
vetta della nostra Storia di specie. Da lì potremo vedere, laggiù in una nuova
valle, il futuro.
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