di
Francesco Zanotti
Sono stato ad un Convegno a Charleroi della “European Systemic Society”.
Lo cito perché deve essere chiaro che la tesi che sosterrò è così ovvia per
moltissimi, da moltissime parti del mondo, che sembra incredibile avere ancora
una classe politica che persegue una ricetta così insensata.
Dunque, la “sistemica” è un’area di conoscenza diffusa, molto giovane,
ma con alcuni capisaldi generali oramai così consolidati, da non essere neanche
più esplicitati. Uno è certamente questo: un sistema complesso non può essere
semplificato in due parti ben distinte e contrapposte. Mi vergogno quasi a
scrivere di una “scoperta” che è a tutti notissima.
Ebbene, i nostri politici, invece, credono che non solo sia possibile,
ma debba anche essere desiderabile far sì che una società complessa come la
nostra accetti di strutturarsi in una destra e in una sinistra che, stabilmente,
si confrontano. Ecco non le chiamiamo proprio “destra” e “sinistra”, ci aggiungiamo
il “centro” ad ambedue per ammorbidire …
Il peggio è che anche le giovani leve della politica rimangono ancorate
a questa pretesa di banalizzare una società complessa in due parti ben distinte
e contrapposte.
Peccato che proprio non sia possibile … Se continuiamo ad insisterci ,
non illudiamoci che il nostro Paese possa essere guidato verso un nuovo
sviluppo. Se si cerca di semplificare la complessità, questa si impone da sola.
Peccato che lo faccia tanto più violentemente quanto più è stato intenso e
prolungato lo sforzo di semplificarla.
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