mercoledì 7 agosto 2013

Cassazione, Berlusconi e fisiologia

di
Francesco Zanotti



Tutti riterrebbero assurdo fondare una prassi giuridica sul fatto che i giudici sappiano leggere nel pensiero degli imputati. Sembra proprio che non sia fisiologicamente possibile. O su qualche altra “prestazione” che la fisiologia dell’essere umano non permette.
Invece, tutti ritengono normale, anzi assurgono a imperativo etico, il fatto che il giudice sia imparziale, oggettivo. Ma anche questo è fisiologicamente impossibile. Il cervello umano non è capace di uno sguardo neutro. Infatti interpreta. Il cervello umano non è capace di trarre conclusioni “oggettive” perché  dopo aver interpretato, costruisce un proprio ragionare che è assolutamente soggettivo. Interpretare e costruire sono, poi, contingenti: diversi in diversi luoghi ed in diversi momenti.
Il lettore ne vuole una prova? Non si riesce neanche a costruire una verità oggettiva (cioè da tutti inevitabilmente accettabile) su di una intervista rilasciata da un giudice ad un giornalista.

Perché questo ignorare le prestazioni possibili al cervello umano ed attendersene altre fisiologicamente impossibili?

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