domenica 21 luglio 2013

Speriamo siano loro a scriverle …

di
Francesco Zanotti



Oramai è chiaro che è necessario scrivere storie di futuro. Ed è chiaro che non le possono scrivere le attuali classi dirigenti. Le storie che stanno scrivendo sono banalità, volgari nella loro insipienza.
Ed allora, chi le deve scrivere?
E mi è venuta tra le mani una pagina dell’inserto “Letture” del Corriere. Ed ho trovato poesie scritte da bambini, non sono ancora ragazzi, immigrati e italiani.
Ne copio un paio, di un bambino filippino e una bambina italiana.

Grazie per la sedia
ed avermi dato una casa,
io sono piccolo, ma dentro
sono un gigante che è sbocciato
da una briciola.
Christian, dieci anni, filippino

Io,
come un risveglio senza fine
come paura senza urlo.
Io,
uragano senza pioggia
come natura senza fiori.
Io,
come un bambino che non sa cadere
come una fata senza le ali.
Io
col tempo ho capito
che non tutti hanno tutto
ed è sbagliato
ho pensato
Lucia, dieci anni, italiana.

Il mio commento? Che siano loro e tutti quelli come loro a scrivere le nostre storie di futuro.


Nessun commento:

Posta un commento