mercoledì 24 luglio 2013

Casta cognitiva: Lettera aperta a Ferruccio De Bortoli

di
Francesco Zanotti


Egregio Direttore,
non vi sono solo caste di interesse. Vi è anche una casta cognitiva.
Leggo stamattina che il Presidente della Repubblica risponde con grande sollecitudine ad una lettera aperta scritta da Fausto Bertinotti. E il Corriere fa da postino-cerimoniere tra l’uno e l’altro.
E che male c’è?
C’è che è l’ennesima prova che le idee non vengono valutate per quelle che sono, ma per chi le emette.
Bertinotti scrive una lettera aperta al Presidente della Repubblica e il Corriere la pubblica. A che titolo? L’unico titolo che mi viene in mente è che Bertinotti si chiama Bertinotti. Se leggo il contenuto lo trovo culturalmente povero: trascura completamente gran parte della conoscenza disponibile. Ad esempio sulla teoria dei sistemi e sulla filosofia politica, per citare solo le due aree culturali più utili per i temi discussi. La domanda che mi viene spontanea è: nel nostro blog vi sono analisi più culturalmente fondate, profonde ed innovative, perché il Corriere non le cerca e le pubblica? La domanda si può traslare: nel nostro blog vi sono altre fonti di innovazione profonda: perché il Corriere non le cerca e non le pubblica? Si, le cerca! Perché se un giornale cerca le notizie di assassini e disgrazie varie, allora dovrebbe cercare anche le idee.
E, poi, il Presidente della Repubblica risponde, pubblicamente, a Bertinotti sul Corriere. Perché? Bertinotti, non ha un ruolo istituzionale. Il Presidente non ha, quindi, risposto ad una proposta di dialogo istituzionale. Anche perché un dialogo istituzionale non avviene sulle pagine di un giornale specifico. Forse perché Bertinotti (e chi lo nega,  è persona degnissima, dalla storia personale anche emozionante? Beh in questo caso devo osservare che di degnissime persone in Italia ce ne sono a vagonate. E il Presidente dovrebbe risponder a tutte con la stessa enfasi. Ma la storia e la grandezza personali non costituiscono titolo perché la propria opinione valga più di quella di altri. Le opinioni vanno giudicate dalla conoscenza che contengono, dal contributo di novità rispetto alla conoscenza esistente che esprimono, dalla efficacia che promettono. Forse mi ripeto, ma è per non dare adito ad equivoci, da questi punti di vista le idee di Bertinotti sono, rispetto alla conoscenza esistente, culturalmente povere. E, allora, perché ha risposto?
L’unica risposta che mi viene è: per una prossimità di storia e di consuetudine.

Ma se si pubblica giudicando l’emittente e si risponde, da parte della Massima Carica dello Stato, per prossimità di storia e di consuetudine, allora si crea una casta che, inevitabilmente, anche se non ruba, diventa, però, cognitivamente autoreferenziale. E, come tutti i sistemi autoreferenziali (il mio giudizio non è etico, ma scientifico), usa l’ambiente in cui è immerso come strumento di auto riproduzione.

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