di
Francesco Zanotti
… e non vogliono neanche conoscere!
Ovviamente mi riferisco al Gran Rifiuto del Presidente della Camera all’invito
di Marchionne.
Un rifiuto costruito su una contrapposizione che esiste solo perché non
si vuole usare la conoscenza esistente.
La contrapposizione, apparentemente insanabile è la seguente.
La Presidente della Camera: non si può fare impresa calpestando i
diritti. Un probabile sottinteso: calpestare i diritti per fare guadagnare l’Azionista.
Marchionne: non vi è volontà di calpestare i diritti. Facciamo quello
che è necessario per competere.
Posizioni inconciliabili, ma, appunto, solo apparentemente!
Se Marchionne, invece di rimanere ancorato a vecchie conoscenze organizzative
(per di più copiate ai concorrenti. Cioè: Toyota) e strategiche (la visione
della strategia di M. Porter) accettasse di imparare le nuove conoscenze
strategico-organizzative disponibili, scoprirebbe il modello del “Lavoratore
Progettuale”. Il lavoratore come vero protagonista della progettazione
strategico-organizzativa. Questo modello gli permetterebbe di “saltare” a piè
pari (velocemente e con pochi investimenti ad immediati ed altri ritorni) la
trappola della competizione.
Se la Presidente della Camera accettasse di imparare le stesse conoscenze,
scoprirebbe che esistono metafore più forti dei diritti per difendere i lavoratori.
Meglio: non ci sarebbe nessun bisogno di difendere i diritti di chi diventa
indispensabile perché porta l’impresa fuori dalle secche (sempre più ”seccose”)
della competizione.
Contrapposizione tra lavoratori ed azionisti? Ma neanche per sogno! Esiste
una profonda coincidenza di interessi
Il conflitto (questo e tutti gli altri conflitti) è sempre più costruito
da un classe dirigente che non accetta di imparare cose nuove.
Lavoratori, azionisti e cittadini dovrebbero fare la vera soluzione che
è necessaria: costringere le classi dirigenti a studiare. Invece che inventarsi
tragicomici giochi di guerra.
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