mercoledì 3 luglio 2013

A proposito di conoscenza, leggo stamattina sul Sole …

di
Francesco Zanotti


… un articolo di Stefano Manzocchi. Pregevole per molti aspetti: ma … tutti zoppicano sulla conoscenza.
Egli parla dei “tre fattori che fanno il successo dei territori”. Tralascio i primi due, il terzo è la conoscenza.
Ma cosa è la conoscenza? Secondo il Prof. Manzocchi, la catena logica è: conoscenza, quindi intangibili, quindi istruzione, ricerca, progettazione marketing, qualità dei prodotti, software, conoscenza di lingue culture lontane. Quindi, e da ultimo; il sapere necessario per muoversi nel mondo globale.
Certo non era l’intenzione del Prof. Manzocchi, ma alla fine al lettore, forse frettoloso, può rimanere l’impressione, seguendo i passaggi logici (che ho cercato di rappresentare con la sequenza di “quindi”) che cultura sia uguale a conoscenza della lingua e degli usi e costumi dei diversi popoli. Come per gli operatori turistici. Il lettore e il Professore, mi scuseranno la battutaccia, ma è un blog ed un minimo di dissacrazione può anche divertire.
Tornando a discorsi più seri, credo che il discorso della conoscenza vada approfondito. Credo che occorra individuare almeno due poli: la conoscenza come risorse cognitive personali. La conoscenza come i manufatti che l’uomo produce attraverso le risorse cognitive di cui dispone e che concretizza in oggetti.
Io credo che oggi il discorso più urgente sia quello della conoscenza come risorse cognitive. Oggi abbiamo una classe dirigente che usa risorse cognitive illuministe. In particolare, anche se non sa cosa siano, la fisica classica e la matematica Hilbertiana.
La vera urgenza è rendere disponibili alle classi dirigenti tutte le altre risorse cognitive che sono state sviluppare in tutte le scienze umane e naturali nel corso del '900.
Perché questa sia un urgenza e come fare a soddisfarla, è scritto nel nostro progetto di Expo della Conoscenza.





Nessun commento:

Posta un commento