di
Francesco Zanotti
Oggi tutti sembrano sostenere questa tesi … ma con una superficialità
che fa paura. Non si indica come usare quest’arma. Anzi la si mitizza e,
quindi, la si rende inutile.
Ragazzi, il cervello, la mente (ecco cominciamo a dire che già su questa
distinzione ci si perde) costruiscono e operano attraverso risorse cognitive. Se
le persone non rinnovano continuamente il proprio patrimonio di risorse
cognitive, questo tende a cristallizzarsi. Ed allora le persone ripetono sempre
la stessa cantilena come un disco rotto. E rotto tanti anni fa perché quella
cantilena racconta di mondi oramai impossibili.
Il problema complessivo (la crisi che oggi viviamo) è frutto di una
classe dirigente che non cambia il proprio patrimonio di risorse cognitive da
decenni. Quali sono le risorse cognitive che usa? La prima è la visione
classica del mondo che si concentra in due avverbi: ”logicamente” e “oggettivamente”.
Essa costringe ad un pensiero sempre ideologico e conflittuale. La seconda è la
narrazione del “mercato” come competizione. E costringe a strategia di
competitività che hanno come unico risultato la conservazione.
Signori dite che non ci sono idee e, contemporaneamente, che il cervello
è la nostra arma più rilevante. Sembrano in contraddizione. Ma non lo sono. Non
ci sono idee (soprattutto grandi idee, grandi narrazioni) perché le classi
dirigenti non fanno evolvere le loro risorse cognitive da decenni. E, quindi,
ripetono solo loro stesse. Volete cambiare il mondo? Non cambiate classi dirigenti.
Cambiate il patrimonio cognitivo delle classi dirigenti.
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